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Google utilizza delle tecniche di tracciamento dei singoli utenti, per permettere alla propria clientela interessata ad inserire pubblicità, di trovare il consumatore giusto, in base alle sue preferenze ed abitudini. Può infatti accadere che due persone che accedano a Google e che digitino nel motore di ricerca una certa parola, ottengano risultati differenti. Questo comportamento del motore di ricerca trova fondamento nelle diverse soluzioni che sono prospettate a utenti con diverse preferenze.

Il Digital Services Act europeo contesta fortemente l’utilizzo di pratiche di tracciamento delle abitudini degli utenti ai fini di meglio indirizzare le proposte commerciali, traducendosi in forti abusi della privacy dei consumatori stessi.

Ricordiamo che oggi Google vanta un quota complessiva pari al 52% del mercato pubblicitario digitale, con un giro d’affari annuo che si aggira attorno ai 300 miliardi di dollari.

Se entriamo nel gioco di Alphabet o altri motori che diffondono notizie per influenzare il giudizio degli utenti digitali, ciò pone gravi problemi in termini di disinformazioni guidata ed opportunamente filtrata.

Ora Google annuncia di rinunciare a disegnare profili approfonditi dei propri utenti attraverso tecnologie di tracking e cookies di terze parti, anche alla luce di nuove tecnologie che analizzando le abitudini degli utenti nell’utilizzo dei propri gadgets realizzano delle nuove informazioni di gruppo da utilizzare per vendere nuovi spazi pubblicitari.

 

Tratto da IlSole24Ore del 04/03/2021