In questo contributo esporremo le varie scadenze a cui un contribuente iva ordinario dovrà adempiere lungo l’anno.

Innanzitutto diciamo subito che le tasse cui è sottoposto suddetto contribuente sono 2:

  • IRPEF (imposta sui redditi delle persone fisiche)
  • IRAP (imposta regionale sulle attività produttive)

in particolare l’Irap non devono pagarla tutti, ma solo coloro che si avvalgono di collaboratori per lo svolgimento della propria attività professionale. In altre parole se il fatturato annuo è prodotto unicamente dal lavoro del singolo professionista, l’Irap non è dovuta, ma se il contribuente si avvale di collaboratori non occasionali, allora l’Irap sarà dovuta. Se si svolge attività commerciale (quindi si è iscritti in Camera di Commercio), l’Irap è sempre dovuta.

Le due imposte hanno differenti caratteristiche nell’applicazione delle tasse. Ma vediamole più da vicino.

L’Irpef è un tipo di imposta per scaglioni di reddito. Questo vuol dire che non si pagano le tasse sempre per la stessa percentuale, ma dipende in quale scaglione di reddito ci si trova, ed a seconda dello scaglione di appartenenza si pagherà la relativa tassa.

L’Irap invece è un’imposta piatta, ossia non è per scaglioni di reddito come per l’Irpef e rimane sempre uguale come percentuale di imposizione, indipendentemente dal ricavo prodotto. L’Irap tuttavia essendo un’imposta regionale, varia come percentuale da regione a regione. Questo vuol dire che se ad esempio il reddito è stato prodotto in Lombardia si avrà una certa percentuale, se è stato prodotto in Veneto avrà una percentuale differente.

 

Ma cosa sono gli acconti?

Quando il contribuente paga le tasse dell’anno dovrà anche pagare un acconto per l’anno successivo.

Ma vediamo un po’ più da vicino come funzionano gli acconti.

La dichiarazione dei redditi va redatta l’anno successivo rispetto alla produzione del reddito. Così ad esempio se dovremo tassare il reddito prodotto nell’anno 20xx le tasse si pagheranno nell’anno successivo ossia nell’anno 20xx+1.

In realtà le tasse andrebbero pagate appena il reddito viene prodotto. Questo vuol dire che se siamo nell’anno 20xx, le tasse dovrei pagarle quell’anno stesso. Essendo però il meccanismo di pagamento delle tasse strutturato in modo che le tasse vanno pagate nell’anno 20xx+1, risulta necessario attuare una procedura per far si che lo Stato abbia subito a disposizione le tasse e non dopo un anno.

Pertanto  nell’anno 20xx+1 quando pago le tasse relative all’anno 20xx, dovrò pagare anche un acconto forfettario su quanto presumibilmente andrò a produrre come reddito nell’anno 20xx+1.

L’importo forfettario è calcolato nella misura del 100% di quanto pagato per l’anno 20xx.

Ma facciamo un esempio così sarà più chiaro.

Supponiamo che il contribuente produca nell’anno 20xx un reddito di euro 10.000 e paghi tasse per 2.300 euro.

I 2.300 euro li pagherà nel 20xx+1, a questo punto gli acconti pagandoli nella misura del 100% ed in due rate. Il primo acconto sarà di euro (2300/2) = 1.150 euro ed il secondo acconto per la restante metà, pertanto (2.300/2) = 1.150 euro.

  • primo versamento: tasse dell’anno + primo acconto, allora: 2.300 + 1.150 = 3.450
  • secondo versamento: secondo acconto, allora: 1.150 euro.

L’Irap si comporterà esattamente allo stesso modo, si calcola il suo importo, quindi il 100 per cento pagato si divide in due e questo rappresenterà quanto deve essere pagato in due rate di acconto.

 

Versamento delle tasse

Ma a quali date si pagano le tasse?

 

  • 30 giugno 20xx+1                   versamento tasse + primo acconto
  • 30 novembre 200xx+1          versamento secondo acconto

E’ tuttavia necessario notare bene una cosa, ossia che per il 30 giugno le dichiarazione possono non essere pronte, dato l’altissimo volume di dichiarazioni che uno Studio Commercialista deve redigere per quella data. Pertanto qualora le dichiarazioni non siano pronte, vi è un’ulteriore scadenza un mese dopo, ovvero il 30 luglio. Avendo tuttavia il contribuente pagato dopo un mese, viene richiesto un piccolo interesse nella misura del 0,4% dell’importo da versare alla scadenza del 30 giugno.

Medesimo interesse del 0,4% qualora le dichiarazione siano pronte per il 30 giugno, ma sia in contribuente a non avere liquidità per pagare le tasse alla scadenza e decida di pagarle al 30 luglio.