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Il tessuto industriale italiano è caratterizzato dalla piccola e media impresa, questa tipologia non dipende dai settori produttivi ma è diffusa a tutti i livelli dell’industria. Questa particolarità italiana ha portato a un ritardo nella diffusione di sistemi informatici all’interno delle aziende, creando così un gap risalente agli anni 90 e tutt’oggi ancora non recuperato, rispetto alla media europea.

Si può osservare come maggiori dimensioni operative delle industrie portino a maggiori livelli di ricerca, innovazione e produttività.

Per recuperare il gap tecnologico, l’industria italiana, non appena sarà superata l’emergenza sanitaria, dovrà adottare una serie di misure al fine di diffondere in maggior misura una cultura informatica nelle piccole e medie imprese.

La pandemia nonostante tutte le incertezze e le perdite che ha prodotto, ci ha portato a costruire un futuro che sarà basato su scelte mirate allo sviluppo tecnologico post-Covid. Ebbene la tecnologia costituisce un elemento cardine per questo cambiamento e per la crescita necessaria a farci uscire dagli scenari di crisi.

Le vie da percorrere saranno incentrate sull’attrarre capitali e giovani lavoratori, inoltre sarà importante investire nelle industrie che mostrano prospettive di successo nel lungo termine, mentre sarà da ridurre al minimo l’impatto delle chiusure delle aziende con poche prospettive per il futuro.
Suddetta selezione, andrebbe  però guidata e non lasciata al libero mercato, infatti sono state designate le Banche come migliori soggetti per la selezione delle imprese meritevoli o non degli aiuti.

 

Tratto da IlSole24Ore