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I computer di prossima generazione, si baseranno su una tecnologia detta quantistica. In altre parole, le singole componenti di elaborazione, saranno costituite da componenti, che hanno come base un elemento che si chiama rubidio. In particolare, i singoli componenti comunicheranno con porte logiche, collegate da fibra ottica e pertanto lo scambio di informazioni sarà estremamente veloce (considerando che la velocità della luce è la maggiore raggiungibile, almeno secondo le attuali tecnologie).

Un problema oggi da risolvere, è che i singoli componenti di un computer quantistico, scontano un problema di reciproca interferenza, di conseguenza è necessario, distanziare le singole componenti. Attualmente i ricercatori, lavoro con distanze di 60 metri.

Un’ulteriore campo di ricerca fa riferimento al cosiddetto entanglement, per il quale se abbiamo un componente quantistico che chiamiamo Alfa ed un altro componente quantistico che chiamiamo Beta, nel momento in cui agisco sul componente Alfa producendo una variazione, in automatico la stessa variazione si produce sul componente Beta ed in modo istantaneo. Questo permetterebbe delle applicazioni di aggiornamento dati senza collegamenti.

Quindi i prossimi passi saranno, di poter decidere quanti componenti quantistici, utilizzare a seconda della potenza di calcolo richiesta. Si potranno pertanto anche collegare, centinaia, migliaia o milioni di componenti quantistici.

Essendo infine, i componenti quantistici distribuiti entro una spazio, questo andrebbe a costituire una sorta di rete di componenti quantistici. Ciò ci autorizza ad ipotizzare, la prima rete internet quantistica.

Tratto da IlSole24Ore del 11/03/2021