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Il nuovo provvedimento è atteso in Consiglio dei Ministri per venerdì prossimo.

Il meccanismo di calcolo prenderà in considerazione il fatturato 2020 rispetto al fatturato 2019. Una volta calcolata la perdita media dell’anno 2019 rispetto al 2020, il risultato verrà moltiplicato per 2, quindi l’importo corrisposto dallo Stato si muoverà su scaglioni di fatturato.

Un esempio aiuterà a capire meglio.

Supponiamo che un commerciante nel 2019 abbia fatturato 240 mila euro, nel 2020 invece abbia fatturato 120 mila euro.

In questo caso la perdita maturata nel 2020 è di 120 mila euro (ossia 240 mila meno 120 mila).

La perdita di 120 mila euro, dovrà essere divisa per 12 (quanti sono i mesi dell’anno), così di otterrà un valore di riferimento di 10.000 (ovvero 120 mila diviso 12 mesi).

Una volta ottenuto il valore di 10.000, questo andrà moltiplicato per 2, ed otterremo così un parametro di riferimento di 20.000 ( 2 per 10.000).

Ora ragioniamo per scaglioni di reddito, ovvero:

  • 30% per chi ha fatturato nel 2019 fino a 100 mila euro;
  • 25% per chi ha fatturato nel 2019 fra 100 mila euro ed 400 mila euro;
  • 20% da 400 mila euro a 1 milione di euro;
  • 15% da un milione di euro fino a 5 milioni di euro.

Avevamo detto che il nostro commerciante nel 2019 aveva fatturato 120 mila euro, pertanto è nella seconda fascia al 25%.

Inoltre il suo parametro di riferimento era 20.000. Pertanto gli toccheranno euro 5.000 ( 20.000 * 25%).

Questo metodo slegato dai codici Ateco, farà si che molti soggetti che erano stati esclusi dai decreti ristori, vengano ricompresi. Si prevede una platea di percettori per almeno 800 mila professionisti, esclusi dai precedenti decreti ristori.

Ricordiamo infine, che l’erogazione potrà essere corrisposta in denaro, oppure potrà essere usata per i pagamenti in F24.

Tratto da IlSole24Ore del 09/03/2021